Forse ai primi di settembre può sembrare un po’ esagerato usare già le calzette di lana, ma comunque tutti sappiamo che i primi cali delle temperature, prima dell’arrivo dell’autunno, sono i più subdoli nemici delle nostre articolazioni e dei piedi freddi.
Così alle 7 di stamattina mi sono svegliata e ho infilato le mie babbucce, tentando poi di riprender sonno, ma senza successo, perché intanto la mente aveva già cominciato a scaldare i motori della giostra dei pensieri.
Che poi sono pure brutte queste calze verdi, ma tanto morbide e calde e …. e poi me le ha regalate una nonnetta che mia mamma seguiva con la fisioterapia.
Ricordo anche un altro fatto legato alle calze: quando ero bambina, intorno ai 7/8 anni, mi capitava al mattino nel buio della stanza d’indossare una calza diversa dall’altra, per fortuna quasi tutte scure ma con ricami diversi, cercando poi a scuola di nascondere come riuscivo l’errore, anche se il più delle volte la minigonna non aiutava.
Mettere i pantaloni noo? Eh sì avrei voluto, ma mia mamma voleva sempre mettermi la gonna fino a che un giorno mi sono impuntata, immusonita, messa in sciopero piegatura fazzoletti stirati per avere il permesso di usare i pantaloni.
Insomma questi calzini non mi hanno scaldato solo i piedi….ma anche il cuore
Buonanotte
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