Mi ricollego a questo articolo di più di un anno fa per continuare la storia del percorso che ho seguito per diventare traduttrice.

A dirla tutta è stata la richiesta di una traduttrice su Linkedin, che chiedeva informazioni su come fare i primi passi nel mercato della traduzione, a darmi la spinta in primis a risponderle e poi a riprendere questo argomento sul mio blog.
Il primo consiglio che le ho dato e do a tutti è quello d’iscriversi su piattaforme specializzate, come Proz e Translatorcafe (sicuramente se ne saranno aggiunte altre nel frattempo ma ritengo che queste siano le principali) e poi costruire un profilo accattivante per “stand out of the crowd”, seguendo anche i suggerimenti dello staff del sito.
Partecipare ai webinar a disposizione è un modo per confrontarsi e per non rischiare di rimanere impantanati in pensieri di blocco mentale perché subito non si vedono risultati tangibili, anzi sembra di fare solo buchi nell’acqua.
Mai mollare! Se pensate che ho cominciato a 8 anni a tradurre e adesso ne ho 52, ancora per poco, e per di più non ho studiato lingue ma Ragioneria e non sono andata nemmeno all’università.
Chi ha la passione trova il modo di studiare, lavorare ed emergere, alla propria maniera, che poi è quella che fa la differenza.
Ecco un po’ di sana furbizia non guasta, almeno per non incappare in incarichi falsi che fanno perdere tempo e denaro, tipo la mail che ho ricevuto la settimana scorsa per un progetto di traduzione di milioni di parole con collaborazione continuativa settimanale.
Certo come no, parole a chili!
Qui in pratica non c’è nessun progetto, ne’ potenziale cliente. Fidatevi solo di progetti con numero di parole precise, visto che ci sono gli strumenti per calcolarle, e con la possibilità di poter visionare il documento da tradurre prima di accettare, altrimenti ciccia.
Ogni tanto poi rimettetevi anche in gioco, seguite dei corsi di traduzione, di marketing, di scrittura, oppure partecipate ai concorsi di traduzione sia come concorrente sia come esaminatore delle prove…e ne vedrete delle belle.
Acquisire delle competenze anche in altri settori aiuta ad aprire la mente a nuove vie da percorrere, senza esagerare però. Vi potrò sembrare antidiluviana, ma oggi proprio ho ricevuto via LinkedIn una proposta da una famosa agenzia di traduzione, che cercava un traduttore italiano localizzato in zona Milano per introdurre in casa propria un “device” o aggeggio che dir si voglia per testare le reazioni dello stesso in determinate situazioni ambientali. Va bene tutto ma io mi metto in casa un non so cosa, da programmare in base alle loro esigenze con uno che via zoom mi dà delle istruzioni in inglese? Non sapevo che mettere traduttrice sul profilo viene tradotto appunto come agente 007 o spia venuta dal freddo.
Potrei dire, in conclusione, che forse l’esperienza è direttamente proporzionale al numero di fregature che si prendono nella vita.
Good luck! Fatemi sapere delle vostre esperienze
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