Come ogni anno, in questo periodo, mi ritrovo a scrivere sul mio blog.
Questo 2021 è stato difficile per tutti, ma per me in particolare ha segnato una svolta, una crescita mia personale piuttosto dolorosa.
In genere quando affronto le avversità della vita sono un caterpillar e sembro forte all’esterno, ma il dolore che provo è indescrivibile.
Quando il 2021 è arrivato, le avversità mi hanno dato tregua ed ecco che lì, senza più emergenze da gestire, mi sono sentita crollare il mondo addosso, la stanchezza di aver resistito troppo a lungo in un quinquennio angosciante e frustrante.
Ho cominciato ad elaborare quel lutto che si era congelato lì nel mio intimo e non aveva avuto un appropriato sfogo nell’immediato.
Il tempo guarisce sì, ma se lo passi facendo finta che nulla sia successo perché devi per forza reagire arginando uno tsunami di altri eventi che ti tolgono il respiro, allora non sempre è vero se non dai spazio alla tua sofferenza, che è solo tua.
Ora non mi auguro che il 2022 ricominci a torturarmi, anche se sono una che dà il meglio di sé sotto pressione, ma che dia un’opportunità a me e ad altri di fare un viaggio introspettivo per rivedere i doni, i talenti e le debolezze, avviandoci tutti insieme verso un cammino nuovo.
E per concludere… una citazione dal film che ho visto ieri sera “Il primo Natale”:
I MIRACOLI LI FANNO GLI UOMINI NON DIO
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