Mentre scrivo questo, così di getto e senza nemmeno sistemare il layout, sono in quarantena dal 21 febbraio scorso, quando ho portato la mia gatta dal veterinario per aiutarla a passare nell’altra dimensione. Da allora sono qui chiusa in casa, come tutti, ma fin qui non è niente di nuovo perché sono galeotta (si può dire?) da più di 4 anni. Quando poi finalmente a fine gennaio scorso ho potuto passare dal mio mondo casalingo al mondo esterno e a frequentare finalmente un corso di ginnastica, dopo 3 settimane “han sarà su tuch!”. Vabbè pazienza, quello che mi scoccia di più è che il mio tappetino per lo yoga arancione è rimasto chiuso in palestra e non posso nemmeno andarmelo a riprendere. La novità dov’è, a casa ero anche prima, ma gli altri no: adesso tutti capiscono cosa vuol dire stare a casa da soli o in famiglia e avere anche una cucina desiderosa di essere usata (troppo spesso tradita da aperitivi nei locali, cene al ristorante, senza parlare degli eventi per ogni cosa, neanche i granelli di sabbia sono così tanti.) Che esagerazione però….ma tutto questo l’abbiamo pagato a caro prezzo, in salute e in soldi!
Ecco appunto la parte economica è quella che più mi fa ridere: tutti a casa, giustamente, ma senza l’economia che gira, non c’è trippa per gatti. Allora i telegiornali danno le notizie su come gli Italiani si stanno gestendo per arrivare a fine mese, c’è chi persino va a vendere gli ori di famiglia (cara grazia che esistono!). Ma va, bella scoperta. Ma dove vivevate fino a qualche tempo fa? Ma dove credete che i disoccupati abbiamo trovato qualcosa in questi anni per riuscire a tirare avanti? Adesso perché tutti sono nella stessa situazione, tutto quello che i senza lavoro hanno fatto da anni è improvvisamente interessante.
E poi non ho finito, ci sono quelli che aspettano sti benedetti 600 euro come la manna, per quei 3 mesi che non hanno avuto guadagni, e i disoccupati che sono da decenni a casa senza un sostegno al reddito cosa devono dire?
Basta mi sono stufata di questi esseri umani piagnucolosi con la pancia piena e mai contenti di niente.
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